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le Isole: Parco Naturale Regionale di Porto Venere |
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ARCIPELAGO
GOLFO DEI POETI |
Nelle acque antistanti Porto Venere si
trova l’Arcipelago con le tre isole, Palmaria, Tino
e Tinetto, le quali sicuramente rappresentano il cuore pulsante
del “Parco Naturale Regionale di Porto Venere”
istituito il 20 settembre 2001. Il Tino, dove si trovano interessanti
vestigia risalenti all’XI secolo e la chiesa dedicata
al culto di san Venerio, è Zona Militare e su di essa
l’accesso è consentito soltanto in occasione
delle festività in onore del santo (13 settembre).
Vi si trovano i ruderi dell’antica Abbazia dedicata
al santo, edificata nell’XI sec., quale trasformazione
della cappella costruita nel VII secolo nel luogo dove fu
ritrovato il corpo di Venerio, nato alla Palmaria e morto
in ermitaggio al Tino. L’isolotto del Tinetto, spoglio
di vegetazione, conserva antiche testimonianze della presenza
di comunità religiose in questo comprensorio, costituite
dalla presenza dei ruderi di due distinti organismi: nella
parte occidentale dell’Isola c’era un piccolo
oratorio del sec. VI con abside orientata, a levante dal quale
sorgeva un edificio più complesso. Quest’ultimo,
con chiesa a due navate e celle per i monaci, presenta differenti
fasi costruttive che si sono succedute fino all’XI sec.,
quando venne distrutto ad opera dei saraceni. Si ritiene inoltre
interessante segnalare la presenza sull’isolotto di
un rettile endemico, il pordacis muralis tinettoi, una specie
di lucertola rarissima.
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Delle tre isole dell’Arcipelago, la Palmaria è
quella più frequentata e conosciuta, soprattutto tra
gli spezzini, per quanto riguarda il turismo balneare: ogni
anno le sue spiagge vedono riversarsi migliaia di bagnanti
che la scelgono per la limpidezza delle acque che lambiscono
i litorali.
La Palmaria (che probabilmente deve l’origine del suo
nome al termine “Balma”=Grotta, piuttosto che
alla presenza di palme nane) presenta interessanti valori
paesistici, determinati anche dalle differenti caratteristiche
orografiche dei suoi versanti: l’orientale, che scende
gradatamente a mare coperto da una ricca vegetazione di tipo
mediterraneo; l’occidentale, definito da ripide scogliere
che raggiungono i 188 m di altitudine. Per evidenziare le
caratteristiche dell’Isola ne forniamo una descrizione
prendendo lo spunto da uno degli itinerari più interessanti,
che è poi quello su cui si svolge la manifestazione
sportiva più importante, la “Camminata ecologica
della Palmaria”, organizzata ogni anno nel mese di maggio.
La partenza avviene dal Terrizzo, punto di approdo dei traghetti,
dal quale ci si dirige a levante verso il Forte Umberto I
– oggi “Fortezza del mare” – costruito
nel secolo scorso sotto l’Amministrazione sabauda del
Conte Cavour ed adibito a carcere fino agli anni ’50.
Esso sorge sulla punta della Scuola e sovrasta cala Schenello:
dopo importanti lavori di restauro, eseguiti dal Comune di
Porto Venere e dall’Amministrazione Provinciale della
Spezia con il contributo della Comunità Europea, la
“Fortezza del Mare” ospita Mostre tematiche, Convegni,
spettacoli ed importanti eventi culturali ed è gestita
dall’associazione “Marenostrum”.
Poco prima del forte la strada si biforca e, svoltando a destra,
raggiunge il lato orientale dell’isola, quasi per nulla
antropizzato, attraverso un sentiero che si snoda in mezzo
a profumatissime ginestre, cisti dalle vivaci fioriture, orchidee
selvatiche, mirti dall’aroma delicato ed altre piante
della macchia mediterranea. La strada raggiunge la Punta della
Mariella, poi sovrasta la “Grotta del roccio”
e l’insenatura del Pozzale dove si trovano alcune cave
di “portoro”, il caratteristico marmo pregiato
nero con screziature chiare, attive fino a pochi anni fa.
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Da qui incomincia la salita verso il “Capo
dell’Isola” dove si aprono numerose piccole cavità
(notevole la Grotta dei Colombi dove furono trovati resti
umani ed animali risalenti al Neolitico ora ospitati presso
il Museo Civico della Spezia) e poi verso la cima dell’Isola
dove si trova il Semaforo ed il Forte Cavour.
La discesa si snoda tra Pini d’Aleppo e Pini marittimi
fino a raggiungere la punta nord-occidentale dell’Isola
in prossimità di una nicchia che un tempo ospitava
il busto di Re Carlo Alberto, eretto in onore di una sua visita
alle cave nel 1837. Di fronte, oltre lo stretto braccio di
mare, si staglia con la sua inconfondibile sagoma la chiesetta
di san Pietro, e sullo sfondo si ergono imponenti le pareti
calcaree di Muzzerone.
Accompagnati dalla visione unica del panorama delle Case-torri
che costituiscono l’indimenticabile palazzata a mare
di Porto Venere, ci si avvia a concludere il giro dell’Isola
ritornando al Terrizzo da dove aveva avuto inizio l’itinerario.
Essendo l’Isola Palmaria per tutta la sua estensione
compresa nell’area del “Parco Naturale Regionale
di Porto Venere, il Comune si è attivato per la realizzazione
di importanti azioni volte alla sua tutela, ma soprattutto
alla definizione di un progetto finalizzato ad una fruizione
intelligente delle sue bellezze naturali e paesaggistiche.
In questo ambito propositivo è stato costituito nel
1994 il C.E.A. (Centro di Educazione Ambientale), gestito
dall’Amministrazione Comunale attraverso la Società
“Porto Venere Servizi Portuali e Turistici”.
La struttura, ubicata in un fortilizio che ospitava una Batteria
Sperimentale della Marina Militare, consente il soggiorno
in camerate con uso di cucina ed ha ampi spazi al coperto
ed all’aperto – per attività di studio
e ricreative; è meta ogni anno di un gran numero di
giovani, motivati da tematiche ambientali, che oggi si muovono
non per mero diletto, bensì per approfondire le loro
conoscenze.
In quest’ottica il CEA rappresenta un elemento di fondamentale
importanza per la fruizione del Parco, soprattutto da parte
dei ragazzi, e si avvia a divenire un centro di turismo consapevole,
di educazione ai valori dell’ambiente, di sperimentazione,
di studio e di ricerca. |
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